Un esame essenziale per valutare la reale qualità della vista di un paziente è l’aberrometria. Questo esame diagnostico permette infatti di evidenziare la presenza di eventuali “aberrazioni” oculari, cioè di anomale alterazioni delle strutture dell’occhio (in particolare di cornea, cristallino, umor acqueo e corpo vitreo) che causano deviazioni e distorsioni dei raggi luminosi e fanno si che l’immagine che si forma sulla retina non sia della massima qualità possibile.
Una persona che soffra di tali aberrazioni, pur avendo un’acuità visiva di 10/10, può infatti lamentare vista sfocata o altri problemi visivi.
L’aberrometria viene effettuata tramite una speciale apparecchiatura detta aberrometro. Questo apparecchio è nella maggior parte dei casi costituito da un topografo corneale collegato ad un computer con apposito software ed è volto a misurare le alterazioni della sola cornea. Per esami ancora più approfonditi vengono utilizzati aberrometri che aiutano ad evidenziare la presenza di aberrazioni oculari totali.
L’esame è fondamentale per tutti quei pazienti che devono sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri in quanto permette di “personalizzare” al massimo l’intervento, migliorando la resa finale.
L’aberrometia è un esame rapido e del tutto indolore, non invasivo in quanto non vi è alcun contatto con l’occhio del paziente. Non è necessario l’utilizzo di colliri preparatori, l’unico accorgimento è quello di evitare l’utilizzo di lenti a contatto nelle 48 ore prima dell’esame.