A. Valli
Ospedale Oftalmico di Torino, Divisione di Traumatologia ed Ergoftalmologia Primario: Prof. G. Bellone.
Molto spesso nella pratica clinica ci troviamo di fronte a casi di pronto soccorso di pazienti che presentano medie e piccole soluzioni di continuo palpebrali a volte associate a patologia traumatica bulbare.
Queste lesioni vengono sovente suturate chirurgicamente come se si trattasse di comuni ferite cutanee, senza tenere nella giusta considerazione la fine struttura palpebrale interessata dal trauma.
Tali strutture trattate in maniera approssimativa, esitano spesso in retrazioni cicatriziali che portano ad ectropion o ad entropion fino a colobomi palpebrali che oltre ad essere invalidanti dal punto di vista funzionale, creano dei problemi estetici e psicologici al paziente, ed inoltre complicano eventuali ritocchi successivi di trattamenti chirurgoplastici volti al fine di ristabilire una normale morfologia dei piani palpebrali. È utile considerare il fatto che recentemente sono molto aumentati gli incidenti stradali, che spesso vengono a produrre lesioni cutanee a giovani donne. Nascono in questi casi problemi legali che si protraggono per lungo tempo anche in conseguenza degli avvenuti danni estetici.
È necessario quindi a livello informativo e nel quadro di tutta la riorganizzazione compartimentale dei reparti che si affianchi la collaborazione di specialisti in chirurgia plastica, o si auspichi una preparazione in tale senso da parte del chirurgo oftalmologo. Infatti suture che sono classiche nell’uso quotidiano per il chirurgo plastico, sono misconosciute o poco praticate nella maggior parte degli oculisti. È sufficiente nei casi di ferite che presentano margini netti, tersi, eseguire un’attenta sutura, possibilmente in piani separati, per risolvere definitivamente il danno traumatico. Per ottenere i migliori risultati estetici e funzionali, è buona norma effettuare le suture dei piani profondi in Vycril, completando la sutura cutanea, dopo che i margini sono stati riavvicinati, con una sutura intradermica utilizzando un monofilamento in nylon 5/0.
Il vantaggio dei fili di tale sutura è quello di affrontare i piani cutanei perfettamente e di evitare ogni benché minimo segno del passaggio dei fili di sutura come avviene invece nei casi in cui si usano punti staccati in seta; questi in particolare lasciano sulla cute della palpebra superiore evidenti segni causati da microcisti ch si formano nella zona di penetrazione del filo.
Per ridurre ulteriormente i problemi delle suture, migliorare l’aspetto estetico e rendere più rapida la guarigione delle ferite cutanee, recentemente abbiamo iniziato ad utilizzare il Tessucol, nome commerciale di un preparato composto da Fibrina liofilizzata da ricostruire con una soluzione di Aprotinina (sostanza cui è deputato il compito di rallentare il riassorbimento della colla), da Trombina bovina liofilizzata e da una soluzione di cloruro di calcio graduata in due percentuali, una di 500 U.I. e l’altra di 4 U.I. a seconda del tempo richiesto dall’operatore per la formazione di un coagulo denso.
Per attivare questa colla organica è necessario porre le soluzioni preparate in un termostato con miscelatore magnetico che provvede a portare alla temperatura di 37°C ed a rendere omogenea la soluzione di Fibrina. L’unione tra la soluzione di Trombina ed il cloruro di calcio con la soluzione di Fibrina avviene mediante un sistema di siringa doppia con un miscelatore a livello dell’ago.
Dopo aver applicato un sottile strato di tale composto sulle soluzioni di continuo è necessario affinchè avvengano i processi di formazione di un coagulo tenace. Nel caso di trattamenti di grosse superfici è possibile usufruire della soluzione di cloruro di calcio a 4 U.I. che consente un tempo di formazione del coagulo di tre minuti. Il grosso vantaggio di un sistema di riparazione quale il Tessucol è che è possibile effettuare una restitutio ad integrum di lesioni lacero contuse in cui i margini della ferita cutanea non sono netti ma vi è uno slamellamento cutaneo o una ferita a decorso molto irregolare.
Tale trattamento di incollaggio cutaneo è molto resistente e permette una discreta sicurezza per ferite cutanee di piccola o media entità anche senza punti di sicurezza.