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Dott. Andrea Valli

Oculista. Microchirurgia oculare.

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TERAPIE

VISIAN ICL EVO

VISIAN ICL EVO 1
EVO
 ed EVO+ sono l’evoluzione delle lenti ICL nella correzione dei difetti visivi. Pensa ad una lente impiantabile che lavora con il tuo occhio per correggere la tua vista. Niente occhiali e niente lenti a contatto. I benefici sono ben evidenti per tutti coloro che soffrono di miopia, ipermetropia e astigmatismo.
Cosa significa ICL? ICL significa Lente impiantabile Collamer: è un tipo di procedura refrattiva che aiuta a correggere i disturbo più comuni della vista (miopia, ipermetropia, astigmatismo). In parole semplici, ICL è un impianto di lente rimovibile che rappresenta un’alternativa interessante alla procedura LASIK e ad altri interventi di chirurgia refrattiva.

VISIAN ICL EVO non induce lo sviluppo della sindrome dell’occhio secco

VISIAN ICL EVO 2

Il 20% dei pazienti può manifestare la sindrome dell’occhio secco dopo un intervento di Lasik e PRK. Con le lenti ICL grazie al materiale biocompatibile con cui è realizzata Collamer si mantiene inalterata la composizione chimica dell’occhio e non si induce la sindrome dell’occhio secco.

ICL EVO è in armonia con il tuo occhio

VISIAN ICL EVO 3
LASIK & PRK sono procedure che sottraggono del tessuto, irreversibili (non si può ritornare alla situazione precedente l’intervento).
Le ICL EVO sono invece una metodica di tipo additivo, sempre rimovibili, quindi si può ritornare alla situazione iniziale dopo averle rimosse.

Una ICL EVO si può rimuovere

VISIAN ICL EVO 4Il paziente EVO può correggere il proprio difetto visivo senza preoccupazioni. Nel raro sfortunato caso che sia necessario rimuovere la lente ICL EVO si può fare senza problemi perché è completamente rimovibile. Il nostro centro segue il paziente anche per questa procedura.

Una procedura rapida

VISIAN ICL EVO 5
Il Collamero è un materiale che consente una metodica di inserimento della lente molto rapida e pochissimo invasiva. Solo 3,5 mm! Ciò ci consente di ottimizzare i tempi e il paziente non sentirà dolori dopo. Meno di 20 minuti sono sufficienti per completare l’intera metodica.

Domande frequenti dei pazienti sulle ICL

ICL è visibile agli altri? No. ICL è posizionata dietro l’iride (la parte colorata dell’occhio), dove è invisibile sia al paziente sia agli altri. Solo l’oculista sarà in grado di dire se la correzione della visione sia avvenuta.
Percepirò la presenza di ICL una volta inserita? ICL non è generalmente percepibile dopo che è stata impiantata. Non aderisce ad alcuna struttura né si sposta all’interno dell’occhio una volta in sede.
Che cosa comporta la procedura ICL? L’intervento di chirurgia ICL si svolge in day hospital, ovvero il paziente è operato e dimesso nello stesso giorno. La procedura in sé dura generalmente 20-30 minuti o meno. Il paziente avrà bisogno di qualcuno che lo riaccompagni a casa nel giorno dell’intervento. La procedura ha inizio con la somministrazione di un lieve anestetico topico o locale. Durante o dopo l’operazione il fastidio è minimo. Potrebbe essere prescritta la somministrazione di gocce oculari o farmaci e il giorno dopo l’intervento si fissa generalmente una visita di controllo dall’oculista di fiducia.
Qual è la storia di ICL? Prima di essere immessa in commercio, ICL è stata oggetto di un ampio lavoro di ricerca e sviluppo. Ad oggi, in tutto il mondo sono state impiantate oltre 550.000 lenti della serie ICL. Nell’ambito di uno studio clinico condotto negli USA, oltre il 99 percento dei pazienti si è dichiarato soddisfatto dell’impianto. ICL vanta eccellenti risultati clinici. Inoltre, la lente è disponibile a livello internazionale da oltre 15 anni.

Importanti informazioni sulla sicurezza
Prima di valutare l’eventualità di un intervento EVO TICL e ICL, è necessario sottoporsi a un esame della vista completo e consultare l’oculista di fiducia sulla procedura, specialmente in merito ai potenziali benefici, rischi e complicanze. Informarsi sui tempi di recupero dopo l’intervento.

Bibliografia
1. Visian ICL Patient Information Booklet
2. By not removing and reshaping corneal tissue, the Visian ICL procedure does not induce dry eye syndrome.
Naves, J.S. Carracedo, G. Cacho-Babillo, I. Diadenosine Nucleotid Measurements as Dry-Eye Score in Patients After LASIK and ICL Surgery. Presented at American Society of Cataract and Refractive Surgery (ASCRS) 2012.
3. Shoja, MR. Besharati, MR. Dry eye after LASIK for myopia: Incidence and risk factors. European Journal of Ophthalmology. 2007; 17(1): pp. 1-6.
4. Parkhurst, G. Prospective Comparative Trial of LASIK vs. ICL for Night Vision Performance. Presented at the Annual Meeting of the AAO, Chicago, 2010.
5a. Parkhurst, G. Psolka, M. Kezirian, G. Phakic intraocular lens implantantion in United States military warfighters: A retrospective analysis of early clinical outcomes of the Visian ICL. J Refract Surg. 2011;27(7):473-481.
5b. Gimbel, Howard V et al. Management of myopic astigmatism with phakic intraocular lens implantation. Journal of Cataract & Refractive Surgery , Volume 28 , Issue 5 , 883 – 886.

Chirurgia vitreoretinica 27G

La nuova chirurgia vitreoretinica mini-invasiva da 27G (gauge = misura del diametro degli aghi delle siringhe, più il numero è alto più il diametro dell’ago è piccolo) rappresenta il futuro della chirurgia vitreoretinica ed è ora disponibile presso i nostri studi.

chirurgia vitreoretinica 27g

La chirurgia mini-invasiva consente di provocare un minor traumatismo oculare ed elimina i rischi legati alla tenuta delle incisioni sclerali, che non necessitano di punti di sutura. Inoltre i tempi chirurgici e l’infiammazione postoperatoria è diminuita e tutto ciò si traduce in minore discomfort per il paziente e un più rapido recupero visivo. Con strumentazione 27G è possibile operare la maggior parte delle patologie vitreoretiniche.

Lenti impiantabili – IOL fachiche intraoculari

Le lenti intraoculari impiantante chirurgicamente (IOL fachiche) sono una nuova opzione per le persone che cercano una correzione permanente ai disturbi visivi più comuni come la miopia. Questi impianti somigliano a delle lenti a contatto e sono posizionate tra cornea (la superficie chiara che ricopre l’occhio) e l’iride (la parte colorata dell’occhio) o appena dietro l’iride.

Le lenti impiantabili sono simili alle lenti intraoculari (IOL) usate nell’intervento di cataratta, ma vengono posizionate in occhi che mantengono la loro lente naturale, non come nell’intervento di cataratta in cui la IOL prende il posto della lente naturale che è diventata opaca.

Le lenti impiantabili sono una alternativa chirurgica alla LASIK. Entrambe le procedure deviano i raggi di luce facendo in modo che entrino nell’occhio più nitidi. La LASIK arriva a questo risultato rimuovendo del tessuto dalla cornea cambiando la sua forma, mentre le lenti fachiche funzionano come gli occhiali o le lenti a contatto, ma lo fanno dall’interno dell’occhio.Le lenti impiantabili non richiedono la rimozione di tessuto; queste lenti sono effettivamente impiantate dentro l’occhio.

Lenti impiantabili – IOL fachiche intraoculari

lenti impiantabili

Vitreolisi

La vitreolisi è una procedura non invasiva e indolore che può attenuare e talvolta eliminare il disturbo visivo provocato dalle miodesopsie.

La vitreolisi è eseguita principalmente con degli impulsi di luce laser della durata di nanosecondi per far evaporare l’opacità del vitreo e recidere i filamenti vitreali.

Durante questo processo, il collagene della miodesopsia e le molecole di acido ialuronico sono trasformati in un gas. Il risultato finale è che la miodesopsia viene rimossa e/o ridotta ad una dimensione che non impedisce più la visione.

Cross Linking Corneale

Il cross linking corneale è stato messo a punto in Germania e applicato in Europa nei casi di cheratocono progressivo, un metodo di rinforzo della cornea ottenuto irradiando con raggi ultravioletti (UV-A) la superficie oculare su cui si instilla una soluzione di vitamina B2 (riboflavina).

cross linking corneale
cornea irradiata con raggi UV A

Il cross linking è una tecnica mutuata dalla scienza dei polimeri plastici, dove è da tempo utilizzata al fine di aumentare la robustezza meccanica di materiali sintetici con varie metodiche chimico-fisiche (ad esempio la vulcanizzazione della gomma, per ottenere pneumatici duri e durevoli).
Il cross linking corneale aumenta i collegamenti incrociati (cross-link) tra le molecole di tropocollagene, sorta di ponti all’interno delle molecole proteiche che costituiscono l’impalcatura connettivale della cornea e che risultano deboli o assenti nel cheratocono.
Il consolidamento dei vari strati lamellari stabilizza la malattia, fermando la progressione peggiorativa del cono nella maggioranza dei casi. La prognosi e la qualità della vita dei pazienti affetti migliora in quanto si trasforma una malattia evolutiva, potenzialmente grave, in un difetto visivo stabile nel tempo. Ciò riduce drasticamente il numero dei trapianti, oggi riservati agli stadi più avanzati. Le complicanze sono rare e in genere, ben gestibili.
Si possono combinare insieme al cross linking con successo le tecniche d’impianto di anelli intrastromali, di fotoablazione con laser ad eccimeri personalizzata su base topografica e di impianto di lenti intraoculari customizzate.
Questa metodica è tanto più utile quanto più precocemente si interviene perché il cross-linking corneale arresta l’evoluzione del cheratocono a partire dal momento in cui viene esso trattato.
Trattandosi di un intervento a bassa invasività e a bulbo chiuso, i rischi di grave compromissione funzionale connessi con la chirurgia intraoculare sono esclusi.

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