Cagigrigoriu E., Valli A.
Divisione di Traumatologia ed Ergoftalmologia – Ospedale Oftalmico di Torino – Primario: Prof. G. Bellone.
Nell’estrazione di c.e. di piccole dimensioni ai confini del segmento anteriore, soprattutto se situati in strutture oculari difficilmente esplorabili sia con mezzi ottici che radiologici, ci si trova di fronte al problema di una perfetta localizzazione. Per ciò ci si deve avvalere di altri strumenti diagnostici.
Tra questi grande importanza assume l’esame ecografico, completato da un attento esame di transilluminazione. Come è noto l’esame ecografico è di grande utilità nella ricerca dei C.E. sia nell’occhio che nell’orbita. Non essendo necessario il riconoscimento dei tessuti, qualsiasi ecografo A e B Scan in commercio può essere utilizzato per tale scopo.
Trovato il C.E. mediante una sistematica ricerca con l’esame bidimensionale, sarà poi compito dell’indagine A-Scan localizzarlo con esattezza e stabilirne i rapporti con la parete del bulbo ed eventualmente riconoscerne la composizione. Molto interessante è la possibilità di utilizzare tale metodica peroperatoriamente, specie nei casi C.E. mobili la cui posizione cambia tra il momento della localizzazione e quello dell’intervento. Bisogna ricordare inoltre che l’esame ecografico ci permette anche di evidenziare emorragie, coaguli conglobanti eventuali C.E., presenza di fenomeni infiammatori, informazioni queste molto utili per il chirurgo che può operare sapendo a cosa va incontro.
Nel caso da noi osservato ci è sembrato utile ricorrere alla diafanoscopia per transilluminazione per completezza della localizzazione. Accertata l’esatta posizione del C.E. si è proceduto all’intervento.
Aperta la congiuntiva si è praticata un’apertura con punta diatermica della sclera nel punto esatto di localizzazione del C.E.. Apposto un punto di sicurezza si è introdotta nella breccia sclerale la punta del Magnete di Bellone-Trabucco, che, azionato, ha permesso una rapida estrazione del C.E..
Si può quindi concludere che bisogna sempre utilizzare tutte le metodiche disponibili al fine di poter giungere con miglior accuratezza e precisione sul C.E., sapendo già in anticipo se ci sono complicanze emorragiche o infiammatorie in atto, onde evitare grossi traumatismi chirurgici in inutili ricerche peroperatorie.